Focolai di Rivoluzione?

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TerryTerry
view post Posted on 25/11/2010, 14:04     +1   -1




Università, occupata la torre di Pisa
Scontri e cortei, un ferito a Firenze


Studenti in piazza da Torino
a Palermo. A Milano blitz
all'agenzia delle Entrate


ROMA
Dopo gli scontri tra studenti e forze dell'ordine ieri nel centro di Roma, stamattina tocca agli universitari di Firenze dar vita a tafferugli con le forze dell'ordine. La polizia ha caricato gli studenti, uno dei quali è rimasto ferito, mentre all'aula della Camera era in corso la discussione sulla riforma dell'Università. A Pisa è stata occupata la torre pendente. E se per la maggioranza e il Governo è una corsa contro il tempo prima del voto di fiducia di metà dicembre, per gli studenti, soprattutto per quelli di sinistra dell'Udu, e per parte dei docenti e dei ricercatori , stamane s'è aperta un'altra giornata di lotta in molte città con proteste sui tetti, cortei a Milano, Torino e Palermo, e un nuovo sit in davanti alla Camera.

A Pisa alcune decine di studenti universitari si sono staccati da un corteo di circa 2.000 persone e di corsa sono entrati all'interno della Torre Pendente in piazza dei Miracoli. All'esterno centinaia di loro hanno formato un cordone umano per impedire l'accesso ai turisti. Gli studenti hanno raggiunto l'ultimo anello e si sono affacciati dalla balaustra. Nella piazza centinaia di turisti, molti dei quali stranieri, stanno seguendo la protesta immortalando la manifestazione con macchine fotografiche e telefonini.

Dopo Bersani e Di Pietro, stamane Nichi Vendola è salito sul tetto della facoltà di Architettura a Roma, dove studenti e ricercatori manifestano da giorni. Ma cuore della "guerra" dei ragazzi è stata questa mattina intorno alle 10 Firenze. La polizia ha messo in atto una «carica di alleggerimento» contro gli studenti davanti al polo di scienze sociali dell'Università di Firenze dove si sono raccolti circa 500 giovani che protestano contro la partecipazione del sottosegretario Daniela Santanchè a un dibattito sull'immigrazione. In precedenza dai manifestanti erano partiti due-tre fumogeni. Dopo la carica, uno studente perdeva sangue dalla fronte, ma non sembrava grave.

Anche nelle altre città la protesta continua ad allargarsi. Nel corso del corteo partito a Milano gli studenti sono improvvisamente entrati nella sede dell'Agenzia delle Entrate che si trova in via Manin, nel centro di Milano. I manifestanti sono riusciti a salire sul grande balcone soprastante all'ingresso e hanno srotolato uno striscione con la scritta "Più soldi alla scuola meno alla guerra". Il blitz è stato accompagnato da lanci di uova e oggetti verso l'ingresso dell'agenzia che è stato quasi subito chiuso.

Da questa mattina alle 8 a Napoli gli studenti hanno occupato la sede storica dell'ateneo «orientale» di palazzo Giusso. A Torino, dopo la sede delle facoltà umanistiche (Palazzo Nuovo) - dove i ricercatori sono accampati sui tetti, ieri sera è stato occupato il Politecnico, e stamane le sedi di Chimica e Fisica della facoltà di Scienze. Gli studenti universitari partiti in corteo da Palazzo Nuovo, hanno tentato di entrare nel palazzo della Regione e hanno lanciato uova e fumogeni contro il palazzo regionale. In Sardegna, dopo la protesta di Sassari, anche gli studenti universitari di Cagliari sono saliti ieri sera sui tetti occupando Palazzo delle Scienze, in via Università. Un gruppo di ricercatori e dottorandi precari dell'Università di Pisa è anche salito sul tetto dell' Osservatorio astronomico dell'Ateneo dove ha esposto lo striscione con la scritta «Ritiratelo. No al ddl, sì alla ricerca».

Ieri a Roma si erano registrati scontri fra studenti e forze dell'ordine, dopo un blitz nel corso del quale i giovani hanno occupato l'atrio del Senato, dopo un lancio di uova contro l'ingresso. Due manifestanti sono stati arrestati, 27 denunciati e ci sono stati registrati feriti su entrambi i fronti: nove fra le forze dell'ordine e sette fra i manifestanti.

Il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, intervenuta alla «Telefonata» di Maurizio Belpietro su Canale 5, ha condannato le proteste: «Quelle di ieri hanno assunto una forma inaccettabile. Assaltare il Senato, creare tafferugli, non credo sia un modo per migliorare la situazione. Molte università hanno conti in disordine e se non interveniamo non sarà il governo a commissariare alcuni atenei, ma le banche. L'università di Siena ad esempio è sull'orlo della bancarotta. Mi sarei aspettata anche un'opposizione responsabile, che non sale sui tetti ma in Parlamento esprime la propria posizione». Per la riforma dell'università il Governo «ha già stanziato un miliardo, una cifra sufficiente non solo per fare fronte alle spese di funzionamento delle università ,ma anche per garantire il diritto allo studio». Inoltre «La saldatura tra baroni e una parte degli studenti è l'elemento più anomalo della protesta. A non volere il cambiamento sono coloro che non vedono di buon occhio una legge che introduce la trasparenza nei concorsi e che si batte per eliminare parentopoli».

Con gli studenti - cui Pierluigi Bersani ha espresso solidarietà salendo sul tetto della facoltà di Architettura - in tutte le città ci sono gli arrabbiatissimi ricercatori universitari. La Camera ha già approvato un emendamento che li riguarda, Prevede che i ricercatori di ruolo dovranno anche insegnare (cosa che in genere fanno, ma senza che sia sancito per legge né che siano quantificate le ore). La modifica al ddl originario stabilisce, infatti, che «i ricercatori di ruolo siano tenuti a riservare annualmente fino a 350 ore a compiti di didattica integrativa e di servizio agli studenti, inclusi orientamento e tutorato, nonchè attività di verifica e apprendimento». Lo stesso emendamento prevede inoltre che anche ai ricercatori a tempo indeterminato, che hanno svolto tre anni di insegnamento, vengano affidati corsi attribuendo loro il titolo di «professori aggregati». La Camera ha inoltre deciso l'incompatibilità tra la condizione di professore assunto a tempo determinato e l'esercizio di cariche accademiche: l'emendamento, proposto dal Pd, è stato accolto dalla maggioranza dell'aula. Non è stato accolto invece il tentativo del Pd di ripristinare l'articolo 5 bis che prevedeva l'assunzione di 9 mila ricercatori per il triennio 2011-2013, approvato in Commissione Cultura, ma poi ritirato in attesa dell'approvazione della legge di Stabilità.

Governo di nuovo sotto in Aula
La riforma dell'Università slitta


Alla Camera passa emendamento
Fli, voto finale martedì. Gelmini:
«Se stravolgono il ddl lo ritiro»

ROMA
Il voto finale alla Camera sulla riforma dell'Università avverrà nella giornata di martedì 30 novembre entro le 20, lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.

Intanto questa mattina il governo è stato nuovamente battuto nell'Aula della Camera su un emendamento di Fli alla riforma dell'Università su cui l'esecutivo aveva reso parere contrario. L'emendamento, all'articolo 16 di cui primo firmatario Fabio Granata, è passato con 261 no, 282 sì e tre astenuti.

«Questa mattina è stato approvato un emendamento di scarso rilievo. Finché Fli su un emendamento non particolarmente significativo marca una differenza questo rientra nella tecnica parlamentare e non entro nel merito. Mi auguro che non accada che vengano votati emendamenti il cui contenuto stravolga il senso della riforma, non sarebbe accettabile, se così fosse come ministro mi vedrei costretta a ritirarla», ha immediatamente tuonato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini.

Sul piede di guerra invece Antonio Di Pietro che, dall'aula di Montecitorio, ha affermato: «Italia dei valori denuncia che maggioranza e governo concorrono in un reato di falso ideologico, avviandosi ad approvare un provvedimento come quello della riforma dell'Università che prevede esborsi di denari che non ci sono».

Immediata la replica di Fabrizio Cicchitto: «C'e' un miliardo di euro previsto dalla legge di stabilità che verrà approvata al Senato dopo il sì già pronunciato dalla Camera. Piuttosto c'e' una irresponsabilità di Antonio Di Pietro e Pierluigi Bersani che cavalcano la protesta, arrivando addirittura allo spettacolo grottesco di salire sui tetti, mentre c'è una componente eversiva di questa protesta che ieri ha preso d'assalto il Senato».


fonte: lastampa.it

 
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