Analisi tattica: Bologna-Juventus 0-0 (8a giornata di campionato)di
Fabio BarcellonaPRESENTAZIONE DEGLI SCHIERAMENTIFormazione prevista il 4-4-2 di mister Delneri con Motta ad occupare il posto dell’infortunato Grygera e coppia d’attacco Quagliarella-Amauri. Marchisio nella ormai abituale posizione di esterno sinistro. Malesani schiera il Bologna con una sorta di 4-2-3-1 in fase offensiva con Viviano in porta, Garics, Portanova, Britos, Cherubin da destra a sinistra a comporre la linea difensiva, Radovanovic e Mudinagyi interni; Buscè e Paponi coprono rispettivamente la fascia destra e sinistra, con Ekdal a supportare Di Vaio.
SVILUPPI TATTICI DEL MATCHCome già evidenziato mister Delneri non cambia e presenta il suo prediletto 4-4-2.
Il Bologna imposta una partita parecchio prudente e aggressiva. I felsinei attaccano con pochi uomini, i terzini rimangono bloccati e Radovanovic rimane sempre in posizione piuttosto bassa davanti alla difesa rinunciando ad accompagnare la manovra offensiva. In fase di non possesso palla il 4-2-3-1 mostrato in fase offensiva si tramuta in una sorta di 4-1-4-1 con Ekdal e Mudingayi molto aggressivi sugli interni bianconeri.
Nella diapositiva che segue vediamo come, con palla in possesso di Motta, Mudingayi aggredisca molto alto Aquilani che si abbassa per cercare di ricevere palla dal terzino bianconero.
Un ulteriore esempio per illustrare bene l’attaggiamento tenuto da Ekdal e Mudingayi per tutto il match vede il centrocampista svedese pressare alto Aquilani in possesso di palla e, sul passaggio verso Melo, l’aggressione del centrocampista brasiliano da parte di Mudingayi.
Gli esterni offensivi del Bologna sono molto attenti a coadiuvare i terzini nella fase difensiva e, su Krasic, anche Mudingayi è particolarmente pronto ad aiutare il terzino Cherubin, col risultato che il serbo, individuato da Malesani come pericolo numero uno per il suo Bologna, è costantemente raddoppiato, se non triplicato.
Anche quando Krasic riceve da un cambio di gioco, quindi sul lato debole della difesa bolognese, l’aiuto di Paponi e, spesso, del centrale difensivo Britos è quasi sempre puntuale, a testimonianza dell’attenzione riservata dall difesa bolognese al proprio lato sinistro.
Sebbene l’atteggiamento del Bologna sia molto attento alle fase di non possesso e parecchio aggressivo sui portatori di palla della Juventus, la circolazione della palla bianconera risulta abbastanza efficace e riesce spesso ad eledure la pressione bolognese e a far giungere la palla nel terzo di campo offensivo. Nella fase di possesso palla bianconera si notano i consueti movimenti di Marchisio, già descritti in occasione del match di domenica scorsa e, ancora una volta, la buona intepretazione tattica di Quagliarella, i cui movimenti facilitano la manovra offensiva e aumentano le linee di passaggio utili ai centrocampisti. La zona di campo prevalentemente battuta dall’attaccante napoletano è quella di centrosinistra, a giocare gli spazi creati dai movimenti di Marchisio; in quella zona e da quella zona Quagliarella si muove a disegnare tracce utili alla ricezione, sempre in movimento. Abile è l’attaccante proveniente dal Napoli ad aggredire gli spazi sulle giocate da pivot della prima punta e ad attaccare le seconde palle.
Nelle diapositive che seguono mostriamo un’azione che parte da Melo che serve Marchisio il quale si muove come sempre a creare spazio sulla sinistra. Marchisio gioca dietro su Chiellini che lancia in verticale sulla prima punta che gioca di sponda su Quagliarella che va al tiro.
Quagliarella da soluzioni in profondità, come nelle diapositive che seguono,
ma riesce anche a giocare con profitto ricevendo la palla addosso e smistandola generalmente con prontezza, come nell’occasione che mostriamo di seguito, quando riceve da Marchisio e dopo lo stop serve Iaquinta che si apre a sinistra e di testa premia il buon inserimento di Marchisio con un pallone solo leggermente troppo arretrato per permettere al centrocampista una conclusione efficace.
Anche nell’occasione del rigore fischiato contro il Bologna, Quagliarella è molto abile a ricevere addosso, nella posizione di centro-sinistra, a proteggere la palla e a servire con qualità il taglio di Iaquinta alle spalle di Britos.
Il cambio forzato di Amauri, sostituito da Iaquinta, cambia inevitabilmente la maniera di servire in verticale la prima punta: più addosso i palloni per Amauri, più in profondità con tracce dall’interno verso l’esterno quelli destinati a Iaquinta. Nel complesso, nel primo tempo, la circolazione della palla è risultata efficace e idonea a portare la palla in zona offensiva e la Juventus è riuscita a creare situazioni pericolose per la porta difesa da Viviano.
La fase di non possesso palla dei bianconeri è stata impeccabile. La strategia adottata prevedeva la riconquista immediata della palla, e, specie nel primo tempo, tale strategia ha funzionato bene, consentendo lunghi tratti di gioco nella metà campo avversaria, regalando l’occasione di Quagliarella fermata nei pressi della linea di porta (nata dalla riconquista palla di Krasic su Britos in zona ultra offensiva) e l’interruzione sul nascere di ogni ripartenza del Bologna, che, quando non perdeva palla, non riusciva comunque ad organizzare con qualità la fase di partenza dei contrattacchi. In fase di difesa organizzata le linee sono rimaste molto strette tra loro e il comportamento tattico dei quattro difensori è stato ineccepibbile, molto attivo nei movimenti verticali in funzione delle situazioni di palla scoperta/coperta, preciso nei movimenti orizzontali e con picchi di prestazione in Chiellini (ultimamente quasi perfetto) e De Ceglie in grande crescita. L’unica parata di Storari è avvenuta al minuto 89, causata da un tiro da fuori area di Mutarelli
Il secondo tempo si svolge sullo stesso canovaccio del primo tempo, ma l’efficacia della Juventus nell’ultimo terzo difensivo cala. Per gli 8 minuti che intercorrono tra l’ingresso di Del Piero per Krasic e quello di Martinez per Quagliarella la Juventus si schiera con il rombo a centrocampo, con Del Piero vertice alto, Melo vertice basso, Aquilani a destra e Marchisio a sinistra.
L’ingresso del Malaka riporta la Juventus al 4-4-2 con l’uruguaiano a sinistra, zona del campo dove a Salisburgo aveva mostrato le cose migliori e Marchisio a destra. Ma a questo punto della partita invece di calare di intensità, l’aggressività e la forza fisica del Bologna prevalgono su una Juventus apparsa, per la prima volta in stagione, un po’ affaticata.
COMMENTOIl dibattito post-partita nei salotti televisivi è stato incentrato sulla questione del bicchiere mezzo pieno-bicchiere mezzo vuoto rispetto al pareggio esterno a reti bianche a Bologna. Mi tiro fuori. Per la terza volta di fila in campionato la Juventus non prende gol, dato assolutamente rilevante. E nella partita con il Bologna, certo favorita dalla prudenza dei felsinei, annulla del tutto i pericoli per Storari. Andare in trasferta, nel campionato italiano, e non consentire nemmeno un tiro in porta ai padroni di casa, è, comunque lo si voglia vedere, una cosa da sottolineare. Qualitativamente alta la prestazione tattica della linea difensiva, attivissima, con movimenti verticali ed orizzontali precisi e puntuali. In crescita Bonucci e ottime prestazioni di Chiellini e De Ceglie. La fase di riconquista palla è stata efficace in ogni zona del campo, ha inibito la manovra del Bologna e consentito un elevato volume di gioco alla manovra offensiva. Che si è sviluppata tutto sommato bene fino ai 25 metri del Bologna. Molto meno bene da quel punto in poi. Le cause tattiche vanno ricercate, a mio parere, nella poca qualità dei movimenti offensivi della prima punta, sia che essa si chiami Amauri sia che si chiami Iaquinta. La creazione e l’aggressione degli spazi dei due giocatori è stata davvero di povera qualità, specie in una partita giocata essenzialmente nella metà campo avversaria, situazione che richiede movimenti brevi, rapidi e di estrema precisione. Anche la scelta e l’aggressione degli spazi sui cross dalle fasce dei due giocatori appare davvero povera. Di contro, ma non basta, la qualità tattica della prestazione di Quagliarella è stata ancora una volta elevata. A tale situazione si è aggiunta nella partita con il Bologna la (relativa) scarsa vena di Krasic e qualche errore di troppo in fase di rifinitura di Aquilani, peraltro sempre al centro del gioco. La fase offensiva è diventata sempre più sterile con il passare dei minuti nel secondo tempo a mio parere per un certo calo fisico generale della squadra. Ad ogni modo, la squadra ha messo in mostra una buona circolazione della palla e buona capacità di portare la palla in zona offensiva, niente affatto scontata contro l’aggressività e l’atteggiamento tattico puramente difensivo del Bologna. Peccato per gli ultimi 25 metri.
Uccellinodidelpiero.com