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| Belle vecchie sensazioni da Juve, guai però ad esaltarsi Missione compiuta, anzi stracompiuta. La prima delle tre gare della settimana da "9 punti d'obbligo" è andata a segno con una prestazione convincente e tante certezze che stanno lievitando nella Juve di Gigi Delneri. Operaia e allo stesso tempo di lusso, si perchè ieri col Lecce abbiamo visto entrambe le fasi di una squadra che sa lavorare sia di sciabola che fioretto dando ampi messaggi di sfida a chi prematuramente l'aveva giudicata una squadra priva di qualità, tanto per dirla alla Baldini. Diciamo subito che l'atteggiamento spregiudicato dei salentini è stato certamente un piccolo aiuto alla mole costante di gioco creato dai bianconeri, un centrocampo fatto di giocatori principalmente offensivi come Grossmuller, Giacomazzi e Piatti più portati a creare che a far filtro. La mediana bianconera è andata a nozze nell'infilare la difesa giallorossa costantemente scoperta e presa d'infilata, basti vedere il terzo e quarto gol. Ma aldilà di questo le note liete sono molteplici, inutile non parlare di Milos Krasic: lui dice di essere solo al 60%, figuriamoci cosa sarà in grado di combinare una volte all'apice della forma! Devastante anche ieri la furia serba, con lui Beppe Marotta non ha fatto bingo, di più. Bene Aquilani sempre più decisivo nella crescita del gioco bianconero ma non va sottovalutato Fabio Quagliarella. Già proprio lui, "Masaniello" come veniva chiamato a Napoli, amato, criticato e infine odiato nella città partenopea, poco reclamizzato ma tanto utile e tanto mobile. Anche ieri non si è fermato un momento, a destra, sinistra e infine al centro dove trova un gol un po' strano quanto importante per chiudere la gara già nel primo tempo. Siamo ancora sicuri che fosse meglio Diego di "Masaniello"? Infine note di merito a Felipe Melo, pienamente ritrovato che manda ennesimi schiaffoni morali al prevenuto ct brasiliano Mano Menezes, e al leggendario Alex Del Piero, 178 reti in Serie A e, siamo sicuri, non finisce qui. Roba da vecchia Juve pre-calciopoli, quella che annientava e distruggeva sia fisicamente che tecnicamente l'avversario nel complesso. L'importante ora sarà da parte di giocatori, ambiente e tifosi non eccedere in facili esaltazioni e sproloqui memori della scorsa stagione, volare basso, mantenere il low profile di questa prima fase e pensare già a Salisburgo, gara fondamentale per il proseguio della stagione europea. Un ultimo appunto lo mandiamo alla tribù dei sorrisini e delle provocazioni facili che si addensa nei media e stampa, mandando commentini ironici e punzecchiature varie per celare il fastidio di una Juve che vince: continuate così, guardate la pagliuzza e non la trave nell'occhio (c'è chi ieri nei suoi commenti ha tenuto a puntualizzare che il rigore del 2-0 non ci fosse non ricordando che la gara è finita con un netto 4-0, questa si chiama obiettività) e fate sorrisini e commentini ironici celati di tecnica (vedi l'intervista di Pistocchi ieri a Delneri su Mediaset Premium). A noi piace il "prurito dei nemici". Fonte: TuttoJuve.com
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