LIVE CALCIOPOLI - Sentenza nel tardo pomeriggio. Prioreschi: "Racalbuto è innocente" Toccante Trofino:"I giudici passano alla storia quando..."
12:50-
Giudici in camera di consiglio. La sentenza dovrebbe arrivare nel tardo pomeriggio.12:40- Il Lecce rinuncia al risarcimento danni contro la Juventus.
12:35- L'avvocato Prioreschi evidenzia che non voleva prendere la parola ma che grazie al lavoro di Nicola Penta si è scoperta una telefonata che potrebbe essere molto interessane. La telefonata, pubblicata ieri su Tuttosport e di cui ha parlato Nicola Penta ai nostri microfoni, sarebbe la prova dell'innocenza di Racalbuto per quella partita, ma dell'estraneità di Racalbuto all'associazione. L'avvocato ha letto l'audio della telefonata citando anche una successiva dopo Bologna-Juventus, altra partita incriminata.
Clicca qui per il testo12:30- Comincia l'intervento di Prioreschi. L'avvocato parlerà brevemente di quanto uscito grazie al lavoro di Nicola Penta.
12:15- Trofino conclude dicendo che tutti sono d'accordo nel dire che la Juventus non è mai stata favorita, quindi manca l'oggetto, definito da Trofino "sociale". Trofino termina con la competenza territoriale perchè qui è in gioco non solo il futuro di Moggi ma anche della Juventus e ritorno per concludere sul fatto che i pm prima avrebbero nascosto la contestazione dei reati associativi e poi in udienza preliminare avrebbero tirato fuori l'interrogatorio di Paparesta. Ci sarebbe poi l'archiaviazione per una giornalista che la sera precedente era stata a cena con il Collonello e aveva poi pubblicato il verbale secretato. Il giudice ha ritenuto che il momento in cui si crea l'Associazione famosa avvenga in Via Petrarca a Napoli, casa Moggi, ma l'acquisto delle schede è precedente. Trofino conclude così: "L’acquisto è stato il primo atto deliberativo della associazione costituita. La competenza del tribinale di Napoli fa ridere i giuristi! Che c’entra?". Ovviamente Trofino conclude chiedendo l'assoluzione con la seguente frase: "I giudici passano alla storia quando si assumono responsabilità. I giudici di cui parleremo sono quelli che non faranno passare l’ingiustizia sulla base della quale è stato condannato Luciano Moggi!"
12:00- L'intervento dell'avvocato Trofino volge al termine evidenziando come Moggi abbia potuto metter in piedi atteggiamente non deontlogicamente corretti ma nessuna associazione a delinquere per la Juventus. Sempre Trofino torna sulla telefonata considerata fondamentale per indicare le griglie che comincia con la frase "Hai studiato?" Insomma questo evidenzierebbe che non c'è nessun tipo di accordo. La discussione sulle griglie era praticamente inutile e la presunzione che Moggi si riferisse a Rodomonti viene praticamente smentita dai fatti.
11:50 -
Bergamo è milanista! Trofino vuole evidenziare anche come Bergamo sia un "associato", o meglio "dissociato" particolare. Bergamo, infatti metterebbe in atto delle azioni che alla fine favoriscono direttamente i concorrenti della Juventus, questo è praticamente un atto di innocenza dello stesso. Addirittura la Fazi, maledice la Juventus. Trofino va altro: "Bergamo è milanista, lo dichiara lui con una genuinità straordinaria". Trofino insiste affermando che Bergamo non fa parte di nessuna associazione e di come l'associazione non esista proprio. Si torna su Nucini, su come venga ritenuto un elemento fondamentale dell'accusa, ma allo stesso tempo venga definito come uno dei teste meno affidabili. Trofino insiste: "Questa indagine è una pura invenzione".
11:40- L'avvocato Trofino è pungente, preciso e sta affondando il coltello nella piaga. Questo processo presenta veramente, tante, troppe incertezze, ovviamente invitiamo tutti i lettori a condividere il più possibile quanto sta emergendo oggi, le tante contraddizioni, tutti devono sapere le ingiustizie e le tante inesattezze che stanno emergendo da questo processo., condividete a fondo pagina il nostro live.
11:30- Ancora Trofino, veramente un fiume in piena, questa volta parla di Bertini e chiede una valutazione logica su cosa ci guadagnasse Bertini a far parte dell'associazione. Bertini, penultimo nei guadagni, cosa comune agli associati. Oltretutto Moggi lo avrebbe chiamato 20 volte prima della gara? A che pro, se uno sa già cosa deve fare? Anche questa domanda fatta dall'avvocato andrebbe chiarita, oltretutto per una gara che finisce non con la vittoria della Juventus, ma con un pareggio.
11:20- Trofino ora si concentra sulle schede e fa una domanda a cui qualcuno dovrebbe dare risposta: "Come risulta possibile che su centosettunmila telefonate, non ce ne sia una in cui si parla di mercato?". La spiegazione di Trofino è che Moggi si doveva difendere dallo spionaggio. Trofino evidenzia come le schede perdano valore per diversi motivi: 1- i soldi provenivano dalla Juventus, soldi dedicati ai gadget per questo fuori bilancio, 2- l'avvocato chiede se sia logico che se uno vuole fare un'associazione non metta in piedi una linea privata piuttosto che una mandando Bartolini a comprare delle schede con i soldi della società, tutto alla luce del sole. Tutti alla Juventus sapevano delle schede e della finalità.
11:15-
Gli associati non si incontravano in una grotta! Punge Trofino anche sulle cene tra i presunti associati. L'avvocato insiste sul fatto che le cene non avvenivano in luoghi appartati: "in una grotta". L'attenzione si focalizza sulla cena del 21 maggio 2005, definito come importante perchè sarebbe prova ulteriore di innocenza in quanto il campionato era già finito per la Juventus, i bianconeri avevano già vinto il campionato. Trofino riferisce le parole di Auricchio con sarcasmo: "Si sono incontrati perché dovevano ancora accordarsi o pagare il prezzo a Bergamo". Interessante anche quanto riferisce Trofino sulla richiesta di Bergamo a Giraudo, che chiede se può far venire alla cena anche Mazzini, praticamente un associato che chiede se può portare un altro associato, la richiesta di portare le moglie e addirittura la Fazi che dice a Bergamo ciò che deve dire, praticamente l'ennesima contraddizione. Il fatto che Bergamo chieda alla sua assistente cosa dire è prova che l'associazione non esiste proprio, l'ennesima prova. Mazzini e Bergamo non sono associati, quindi, non rimane più nessuno, Trofino Dice così.
"Sono rimasti in due a ballare l'Alligalli!"11:10 -
La prova diretta. Trofino arriva al dunque, la prova diretta che deve portare all'assoluzione, la definisce un vulnus, entriamo nel dettaglio. Nell'appello del rito abbreviato, sottolinea Trofino, c'è agli atti una prova che sarebbe fondamentale per ottenere l'innocenza di Bergamo e Mazzini. Secondo i giudici Lanese voleva far diventare l'Associazione Arbitri una componente Federale e per questo aveva contatti con i dirigenti. Lanese quindi era un elemento non fondamentale nel processo, senza influenza sui disegnatori e non aveva titolo. Senza Lanese, però si crea un difetto, definito da Trofino, vulnus, nella prova: "se Lanese non aveva un ruolo, non poteva dare alcun contributo". Le riunioni non avevano fine legato all'associazione ma di altro tipo.
11:07- Ancora Trofino che spiega che l'esistenza delle schede estere era soprattutto per difendersi dalla Telecom e come le risposte sulle schede, fatte da Moggi in sede di interrogatorio non siano presenti negli atti del processo, Trofino definisce questo:
"una cosa gravissima!". Trofino ribadisce che Moggi doveva difendersi e lo faceva con delle "schede da 50 euro".
11:05 -
La Telecom - L'avvocato Trofino continua ancora il suo intervento, sottolineando un altro aspetto molto importante che deve far riflettere tutti i nostri lettori, vale a dire il rapporto con la Telecom. Secondo Trofino, Moggi doveva difendersi anche dalla compagnia telefonica, sottolineando come i recenti episodi giudiziari abbiano evidenziato quanto sostenuto dalla difesa di Luciano Moggi.
10:55-
Moggi difendeva la Juve - Importanti anche le parole di Trofino sul ruolo di Luciano Moggi, per Trofino: "Moggi difendeva la juve da Mediaset che possedeva 4 canali e un ministro per gli arbitri, Meani". Secondo Trofino, Meani non parlava con tutti ma faceva ben altro, come indicare, suggerire, un ruolo diverso da Moggi. Trofino evidenzia come i suggerimenti di Rodomonti del 9 febbraio, inizialmente, attribuiti a Moggi non siano una falsità. Il ruolo di Meani è particolare, in quanto dice chi mettere come arbitro e ride con De Santis su quanto succede alla Juventus suggerendo addirittura di non ammonire i giocatori diffidati del Milan in previsione della sfida con la Juventus.
10:52- Altro tema caldo riguarda la domanda che si fa Trofino: "Per che cosa è stata messa in piedi questa organizzazione?". L'avvocato di Moggi fa una domanda molto precisa a cui ne segue una seconda: "Per far vincere il campionato alla squadra più forte sia sul campo che nell’organizzazione societaria?". La conclusione di Trofino è ovvia: "Se anche fosse esistita non avrebbe fatto alcun danno a nessuno!", concludendo come: "Sono venute qui squadre a costuirsi parte civile (...)squadre che sono da una vita in serie B".
10:50- Prova Matematica - Prosegue l'intervento di Trofino finalizzato a dimostrare come la prova definita come indiziara sia fragilissima ed esista una prova diretta che testimoni come Moggi sia totalmente innocente, prova che si ottiene dalle motivazioni della condanna. Da questa prova si ottiene anche l'innocenza di Bergamo e Mazzini, Trofino definsce questa come:
"una prova matematica"10.40- L'avvocato Trofino comincia il suo intervento avvertendo che avrà tempi umani spiegando che porterà come prova tre documenti: la sentenza di primo grado e le due sentenze del rito dell’abbreviato.Importanti le rilevazioni sulle tre sentenze che presentano ognuna un vizio. Quella del magistrato De Gregorio, poggia le proprie motivazioni sul sorteggio definito come pilotato, la sentenza del giudice Stanziola dà attendibilità al sorteggio e si concentra sull'interpretazione delle telefonate, ma qui si può contestare la mancanza di collegamento tra le diverse telefonate. Trofino si concentra sull'analisi di questo vizio e su come per acoltare tutte quante le telefonare ci vorrebbero ben tre anni e nove mesi con un lavoro da otto ore al giorno festivi compresi. Trofino evidenzia come tutte e tre le sentenze si siano fermate su dei momenti specifici in cui si sono formate le prove concentrandosi su: riunioni tecniche, schede e telefonate.
10.15- Comincia ora l'appello, sarà una lunga giornata
10.00 - L'aula è gremita, sta per iniziare l'appello
09.30- L'udienza non è ancora incominciata, oggi è previsto l'intervento dell'avvocato Trofino il cui intervento dovrebbe durare circa un'ora e venti minuti.
09.00- Il quadro di Tuttosport: Il secondo grado di giudizio metterà un punto piuttosto fermo alla vicenda. Gli avvocati di Luciano Moggi cercheranno nell’ultima ora e mezza a loro disposizione di dimostrare quanto bislacca sia la teoria dell’associazione a delinquere. Resta, tuttavia, la massiccia eredità che dal 2008 a oggi si è accumulata grazie ai vari dibattimenti, arricchiti dalle scoperte da parte delle difese, quella di Luciano Moggi in particolare, che hanno via via rivoluzionato la storia di quel pasticcio giudiziario che si nasconde sotto il nome di Calciopoli. Dal 2008 a oggi, insomma, abbiamo scoperto tante cose nuove. Per esempio che: Paparesta non fu chiuso nello spogliatoio, il sorteggio arbitrale non era truccato, i campionati in esame non erano alternati, le famose sim svizzere si potevano intercettare; i dati relativi alle suddette sim sono stati acquisiti senza una rogatoria internazionale, violando quindi la legge; alcune prove sono misteriosamente sparite; ma soprattutto abbiamo scoperto che quello che faceva Moggi, ovvero chiamare i designatori per lamentarsi o chiedere arbitri per le proprie partite, lo facevano tutti, ma proprio tutti. Oggi è difficile prevedere un’assoluzione di Luciano Moggi. Troppo complicato per il Tribunale di Napoli sbugiardare l’indagine della Procura di Napoli, per quanto sgangherata e imprecisa. Ma oggi potrebbero per esempio essere assolti gli arbitri, come d’altronde è avvenuto nel rito abbreviato.
08.30- Ecco come la Gazzetta presenta la giornata di oggi. Come ricorda la Gazzetta dello Sport, oggi è il giorno della sentenza d’appello del processo Calciopoli. Paolo Trofino concluderà le arringhe difensive per Luciano Moggi, poi il collegio giudicante entrerà in camera di consiglio. Per Moggi rimane in piedi solo l’associazione a delinquere. Pairetto (un anno e 11 mesi in primo grado), Bergamo (3 anni e 8 mesi) e Mazzini (2 anni e 2 mesi), riconosciuti in primo grado come semplici partecipi dell’associazione, vengono nelle richieste della procura generale equiparati a Moggi. Per la frode sportiva è intervenuta invece la prescrizione, con eccezione dei tre ex arbitri che vi hanno rinunciato Massimo De Santis, Paolo Bertini e Antonio Dattilo. Il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione è stato chiesto per il patron della Fiorentina Diego Della Valle e per suo fratello Andrea, per il presidente della Lazio Claudio Lotito, per l’ex d.s. del Messina Mariano Fabiani, per il presidente della Reggina Lillo Foti, per l’ex arbitro Salvatore Racalbuto, per l’ex dirigente della Fiorentina Sandro Mencucci, per l’ex dirigente del Milan Leonardo Meani, per gli ex guardalinee Puglisi e Titomanlio.
In vista della Sentenza di Secondo Grado del processo di Napoli su Calciopoli, Nicola Penta, consulente di Moggi a espresso ai microfoni di Tuttojuve.com i propri pensieri, alla luce dell’intercettazione inedita tra Meani e Racalbuto pubblicata oggi su Tuttosport
Dott. Penta, secondo lei perché sono scomparse o trascritte solo in parte alcune intercettazioni telefoniche?
Non posso dirlo con esattezza, ma sicuramente chi ha investigato doveva tener conto di tutte le intercettazioni che oggi siamo in grado di riascoltare, queste migliaia di telefonate ci danno ragione, dimostrano il contrario di quanto avanzato dall’Accusa. Le ipotesi accusatorie erano basate sull’idea che gli arbitri favorivano la Juventus per avere un vantaggio economico e in carriera,poi ascoltiamo telefonate come questa (riportata oggi su Tuttosport, ndr) e vediamo un dirigente del Milan, Meani, competitore della Juventus, che parla con Racalbuto e gli anticipa la sospensione su un presunto favore alla Juventus. Racalbuto era un arbitro che faceva il suo lavoro e sbagliava. Già questa era una cosa che Moggi non faceva: parlare con gli arbitri. Viene riportato nella Sentenza di Primo Grado: “L’Associazione fermò Racalbuto per nove giornate per mettere un freno alle polemiche” questa telefonata però sconfessa questa tesi in cui noi venivamo condannati, perché dimostra che era un modus operandi dei designatori: fermare gli arbitri che con errori favorivano la Juventus.
Ci dobbiamo aspettare altri colpi di scena?
Si, ci saranno alcuni colpi di scena ed elementi inediti nell’arringa finale dell’avvocato Prioreschi
Cosa si aspetta domani dalla sentenza?
Io mi aspetto Giustizia. Con tutte le prove portate e l’evidenza dei fatti c’è una sola soluzione possibile: l’assoluzione piena. Una conferma della condanna sarebbe una grave ingiustizia, spero che i giudici siano sereni e ci diano ragione. Per quello che sono le prove, per quello che sono gli indizi e il processo, ripeto, c’è solo una soluzione possibile.
FONTe: tUTTOJUVE.COM
Edited by muni79 - 17/12/2013, 16:43