|
|
| Abete-Moratti, chi ha il coraggio? Proprio ieri pomeriggio qualcuno, tutti quelli che sono scampati alla tagliola di Auricchio nel 2006, ha potuto festeggiare i cinque anni dalla sentenza della Caf su Calciopoli. E festeggiava anche qualcuno, nella riunione dei presidenti di componente convocata per ieri pomeriggio a via Allegri, mentre vedeva prevalere la tesi univoca dei legali Figc sulla questione dell’annullamento dello scudetto 2006 assegnato dal marziano Guido Rossi che - calato da altro pianeta e con superpoteri validi a 5 anni di distanza (col sollievo e la ola di moltissimi nel consiglio: se si fosse votato, avrebbe vinto l’Inter comunque e a prescindere da Palazzi) - ha effettuato il non atto perfetto: inattaccabile per incompetenza del consiglio federale, che - anche se Ulivieri questo non lo vuol proprio capire - non era e non è chiamato a ergersi a giudice sportivo per “revocare” il titolo. Ma semplicemente a fare il suo: un organo amministrativo che rimuove un comportamento amministrativo foriero di effetti, come è stata la pubblicazione col tronfio titolo «Assegnato all’Inter lo scudetto 2005-2006» del comunicato del 26 luglio 2006. NESSUNA CENSURA - Confermata la nostra anticipazione: niente censure all’Inter, perché “nessuno la può giudicare” si canticchiava in via Allegri. Lunedì in consiglio federale, dopo la decisione che non sarà comunque all’unanimità visto quanto ci dice il consigliere Cudicio («il consiglio è competente a decidere e non arretro, non ho fifa»), Abete leggerà una lunga relazione e farà approvare una delibera consigliare di risposta all’esposto Juve. Ottimo: visto che qualcuno in Figc sostiene che la Juve non ha nulla al quale aggrapparsi rispetto a questa decisione di non competenza, quella risposta ufficiale potrà attivare il meccanismo di giustizia ulteriore del club bianconero. TUTTOSPORT.COM
|
| |