[Topic unico] FARSOPOLI: il complotto Moratti, Facchetti, Telecom e Gazzetta dello Sport.

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view post Posted on 5/1/2015, 14:57     +1   -1
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22 gennaio data che potrebbe cambiare la storia di farsopoli, ma non sò perchè non succederà nulla...
 
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view post Posted on 21/1/2015, 15:58     +1   -1




CITAZIONE (zebrone84 @ 5/1/2015, 14:57) 
22 gennaio data che potrebbe cambiare la storia di farsopoli, ma non sò perchè non succederà nulla...

Ormai di date che avrebbero potuto Farsopoli dal 2006 ad oggi ne abbiamo avute troppe.
E' meglio rassegnarci sennò ci si rovina il fegato per nulla
 
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Furiadicheb
view post Posted on 21/1/2015, 16:53     +1   -1




CITAZIONE (zebrone84 @ 5/1/2015, 14:57) 
22 gennaio data che potrebbe cambiare la storia di farsopoli, ma non sò perchè non succederà nulla...

E gli asini volano :ghgh:
 
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view post Posted on 21/1/2015, 21:58     +1   -1
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Calciopoli, ultimo atto: c'è la Cassazione


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Appuntamento cruciale per calciopoli: è in programma giovedì 22 gennaio l'udienza in Cassazione, ultimo atto processuale. La Juventus, nel 2006, fu retrocessa in Serie B dalla giustizia sportiva, tanto per ricordare. Lo scudetto 2005 fu revocato e quello 2006 assegnato all'Inter. E il club di Andrea Agnelli ha un contenzioso con la Figc, con la famosa richiesta danni da 443 milioni. Gli ex dirigenti bianconeri furono condannati dalla giustizia ordinaria. Così, il conto alla rovescia è cominciato. Sarà il giorno della verità in aula. Sono stati fissati i processi sia per il rito abbreviato in cui il principale condannato è stato Antonio Giraudo, già amministratore delegato della Vecchia Signora, sia per il filone principale il cui protagonista è Luciano Moggi. In attesa del verdetto sulla sua condanna a due anni e quattro mesi di reclusione, Moggi ha spiegato: «Io non vedo l’ora, vi assicuro che ci sarà da divertirsi».

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muni79
view post Posted on 22/1/2015, 11:37     +1   -1




Calciopoli, oggi Cassazione ma il 2006 è già smontato



Aspettando la Cassazione: ecco perché la Juve potrebbe chiedere la revisione del processo sportivo. Di quelle accuse non ne rimane in piedi neppure una


TORINO - Non è l'ultima puntata di Calciopoli, ma la prima di una nuova serie. Oggi a Napoli si chiude (o si inizerà a chiudere, perché non vi è certezza che la sentenza arrivi entro stasera) il capitolo della giustizia ordinaria. Da domani potrebbe aprirsi un nuovo capitolo della giustizia sportiva, se la Juventus decidesse di chiedere - com'è nei suoi diritti - la revisione del processo sportivo del 2006, alla luce dei nuovi significativi fatti emersi che cambiano radicalmente lo scenario di nove anni fa. Il famoso articolo 39 che Andrea Agnelli ha sempre detto di voler valutare quando la giustizia ordinaria avesse finito il suo (lentissimo) percorso. D'altra parte, delle accuse che fecero condannare la Juventus nell'estate del 2006 (serie B, penalizzazione e due scudetti tolti, di cui uno pure riassegnato) non è rimasto niente. Si è sgretolato tutto durante il dibattimento del processo penale. A Napoli, per mesi, vennero fatte a pezzi le teorie accusatorie: superficiali e raffazzonate. E, soprattutto, in quell'aula, Maurilio Prioreschi, legale di Luciano Moggi, rivelò l'esistenza di intercettazioni, scoperte dal consulente Nicola Penta, che coinvolgevano altre società (a partire dall'Inter).
NIENTE RAPPORTO ESCLUSIVO - La sentenza sportiva partiva proprio da lì. Dall'esistenza di un «rapporto esclusivo» fra i designatori e Luciano Moggi. E proprio su questo rapporto si fondava la teoria dell'associazione o della cupola. Il problema è che quel rapporto era tutt'altro che esclusivo: ai designatori telefonavano tutti, da Facchetti a Meani, da Capello e Sacchi, da Cellino a Campedelli... Chiunque, in Serie A, dava un colpo di telefono a Bergamo o Pairetto. E tutti chiedevano la stessa cosa: più attenzione e la designazione di un tale arbitro piuttosto che un tal'altro. Per scoprirlo è bastato l'ascolto più attento di una piccola parte delle 175.000 intercettazioni registrate dai Carabinieri, ma poi attentamente "selezionate" in fase di indagine in modo da ascoltare solo quelle di Moggi. Le altre, adesso, sono disponibili sul Web e resta sempre istruttivo ascoltarle.

NIENTE AMMONIZIONI MIRATE - Un altro solidissimo caposaldo dell'accusa sportiva era le cosiddette ammonizioni preventive con cui gli arbitri della cupola avrebbero decimato le avversarie della Juventus con cartellini gialli ai diffidati. Meccanismo ingegnoso, ma fasullo. La Juventus non godette affatto di questo vantaggio: lo dimostrano i numeri (che vedono la Juventus a metà della particolare classifica) e soprattutto alcuni strafalcioni in fase di indagine, nella quale si parla di giocatori squalificati (quando questi erano regolarmente in campo, come quelli dell'Udinese) o di fuoriclasse squalificati dopo l'ammonizione a comando che in realtà erano modesti gregari (Petruzzi e Nastase del Bologna, per esempio). Le ammonizioni mirate, lo dice anche il giudice Casoria nella sua sentenza, non sono mai esistite e la Juventus ne ha goduto.

NIENTE SORTEGGIO TRUCCATO - Colpi di tosse e palline ammaccate hanno tenuto banco a lungo: sarebbero stati gli abilissimi trucchi di Pairetto e Bergamo per truccare il sorteggio a favore della Juventus e di Moggi. Ma le prove nessuno le ha mai prodotte (anzi è addirittura sparito il video registrato di nascosto dagli inquirenti e che doveva essere la prova principe). Tant'è che la sentenza di primo grado mette nero su bianco anche questo concetto: i sorteggi non erano truccati. E non si riesce a dimostrare che la composizione delle griglie, altro piatto forte dell'accusa, fosse pilotata da Moggi, considerando i tantissimi vincoli che rendevano quasi automatico la formazione delle griglie (che dire allora di Meani, l'addetto agli arbitri del Milan, che minacciando l'ira di Galliani fece cambiare una designazione di un guardalinee per una partita del Milan?).

NIENTE PUNIZIONI AGLI ARBITRI - Altra teoria: Moggi controllava le carriere degli arbitri: a quelli amici promozioni, a quelli nemici sospensioni e carriera bloccata. In tribunale, i legali di Moggi hanno raso al suolo questa teoria, snocciolando le designazione e dimostrando l'esatto contrario, ovvero che veniva fermato prevalentemente chi sbagliava a favore della Juventus.

NIENTE RAPIMENTO DI PAPARESTA - La più diffusa leggenda metropolitana di Calciopoli: Paparesta chiuso nello spogliatoio di Reggio Calabria da Moggi, arrabbiato per la direzione di gara. Ebbene c'è un'archiviazione del tribunale di Reggio Calabria che certifica che il fatto non sussiste. Come, per altro, lo stesso Paparesta ha sempre dichiarato.

MORALE - Basterebbe la sentenza di primo grado della Casoria e la famosa relazione Palazzi (quella in cui il pm della Figc reputa l'Inter passibile di illecito sportivo alla luce delle nuove intercettazioni) per presentarsi davanti alla Figc e riaprire i faldoni del 2006. Non servono le sentenze di Cassazione per riscrivere la storia, basta leggere bene quella di primo grado e riascoltare il dibattimento che l'ha prodotta. E del processo sportivo non rimane più niente.

Guido Vaciago

fontE: Tuttosport
 
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Furiadicheb
view post Posted on 22/1/2015, 11:41     +1   -1




Rimandato al 23 Marzo, prevedibile, e il 23 Marzo ci sarà un altro rinvio me lo sento.
Comunque non fateci troppo affidamento, sarà un altro buco nell'acqua.
 
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view post Posted on 22/1/2015, 11:42     +1   -1
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Calciopoli, Cassazione rinviata. L'udienza sarà il 23 marzo

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Oggi niente sentenza della Cassazione per il processo di Calciopoli. Il tribunale di Napoli ha disposto un rinvio al 23 marzo, quando è stata fissata un'udienza straordinaria. Oggi ci parlerà solo il relatore Grillo che, di fatto, riassumerà l'iter processuale dal primo grado in poi. Dopodiché l'appuntamento per tutti è fissato tra due mesi.

IL PERCHE' DEL RINVIO - «Il presidente Aldo Fiale ha valutato complesso il processo e ha rimandato il tutto dedicandovi un'udienza speciale. La requisitoria del pg era infatti corposa e vista anche la delicatezza di alcune posizioni, in particolare quella di chia aveva rinunciato alla prescrizione (De Santis, Bertini e Dattilo), è stata presa questa decisione», spiega Nicola Penta, consulente legale di Luciano Moggi.

COSA ACCADRA' - Il 23 marzo si ripartirà con la requisitoria e si finirà con le discussioni dei legali per concludere, in teoria, con la camera di consiglio e la sentenza. Anche se - come hanno imparato gli appassionati di calcio che loro malgrado hanno seguito questa vicenda giudiziaria - i tempi della giustizia non sono mai certi.

IL VECCHIO PROGRAMMA - Oggi, infatti, era in programma da tempo l'udienza del processo Calciopoli (che unificava sia il rito ordinario che quello abbreviato) presso la Cassazione che avrebbe dovuto mettere fine ai capitoli della giustizia ordinaria, riaprendo quelli della giustizia sportiva se la Juventus - che oggi a Napoli era rappresentata dall'avvocato Russo - portasse avanti la richiesta di revisione ex articolo 39.

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Siamo il paese delle banane!!! :uhhh:
 
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view post Posted on 22/1/2015, 15:42     +1   -1

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Chissà perché me lo immaginavo
 
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view post Posted on 29/1/2015, 21:54     +1   -1
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Calciopoli, De Cillis a processo. L'accusa perde un altro pezzo


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Teodosio de Cillis sarà processato per falsa testimonianza. Un'altra picconata cala, quindi, sulle fondamenta dell'accusa di Calciopoli che con il passare del tempo si rivelano sempre più fragili. De Cillis è il titolare della rivendita di Chiasso dalla quale Luciano Moggi avrebbe comparato le famigerate schede svizzere da distribuire agli arbitri. De Cillis, insomma, è stato un testimone chiave per l'accusa, visto e considerato che proprio la presunta distribuzione delle schede svizzere agli arbitri è stata la prova per la quale Moggi è stato condannato a Napoli (non avendo potuto provare l'accusa l'effettiva alterazione di alcuna partita).

IL FOGLIETTO - De Cillis aveva fornito ai Carabinieri un foglietto dattiloscritto con i numeri telefonici delle schede vendute a Moggi (attreverso l'impiegato Bertolini), numeri che poi erano stati utilizzati dagli inquirenti per ricostruire il traffico telefonico della "Cupola". Non si trattava di una documentazione ufficiale, bensì solo di un foglio compilato dal De Cellis che, sotto giuramento durante il processo, aveva affermato di aver portato personalmente quel foglio dai carabinieri a Como. Una circostanza smentita dal maresciallo Nardone che, sempre sotto giuramento, ammise di essere andato a Chiasso (con la vettura del De Cillis) a prendere quel foglio, senza avere una rogatoria internazionale, indispensabile in quel caso.

INATTENDIBILE - Gli avvocati della difesa (in particolare quello dell'ex arbitro Tiziano Pieri) avevano denunciato De Cillis per falsa testimonianza nel marzo del 2012. E oggi arriva il rinvio a giudizio che fa seguito alla richiesta formulata il 26 novembre dal pm di Napoli Raffaele Tufano. Se De Cillis verrà ritenuto colpevole, il testimone che aveva portato la prova chiave per la condanna di primo e secondo grado, diventerebbe completamente inattendibile. Ma il processo potrebbe anche appurare la natura stessa di quel famoso foglietto che fu alla base delle indagini sulle schede svizzere.

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view post Posted on 29/1/2015, 23:27     +1   -1
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possono rimandare altre mille volte ... ma i fatti parlano chiaro e dicono che calciopoli è stata una farsa sotto tutti i punti di vista :sisi:

quello delle schede telefoniche colpevoledi falsa testimonianza??? chissa perchè non mi stupisce :uhhh:

Il vero Juventino non dimentica e gli scudi ritorneranno a casa!!!!!!!!!!
 
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juvesteel 79
view post Posted on 30/1/2015, 18:09     +1   -1




quando si renderanno conto che il castello di carta e' in via di demolizione costante qualcuno non potra' piu' guardarsi allo specchio la mattina e sono in molti schifosi infami iene avvoltoi ....hommm hommm sono calmo sono calmissimo
 
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view post Posted on 3/2/2015, 16:08     +1   +1   -1

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:ghgh:
 
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muni79
view post Posted on 3/2/2015, 18:14     +1   -1




Ancora scintille tra Moggi e Moratti



Galeotta la stretta di mano in tribunale, Moggi:"Mi sono lavato subito le mani". Moratti:"Peggiora l'opinione che ho di lui"


Luciano Moggi al veleno su twitter risponde ad un utente che gli chiedeva spiegazioni sulla stretta di mano con l'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti, ieri al Tribunale di Milano, dove l'ex patron nerazzurro era arrivato per testimoniare nel processo che vede l'ex dirigente bianconero imputato per diffamazione nei confronti di Giacinto Facchetti.

"Mi sono lavato le mani subito", il tweet di Moggi a chi gli chiedeva: 'era necessario stringere la mano a uno come Moratti!? Io non lo avrei mai fatto per mille motivi!'. Dopo la risposta dell'ex dg bianconero, gli utenti si sono scatenati, con gli interisti che hanno duramente criticato la frase e gli juventini che invece hanno difeso l'ex dirigente.

Moratti ha atteso qualche ora prima di replicare al vecchio "nemico". Dapprima incredulo, all'ex presidente nerazzurro è scappata una risata, poi, una volta capito che quelle parole Moggi le aveva scritte davvero, ha replicato duramente: "Se davvero è così peggiora la considerazione che ho di lui".

fontE: raisport.rai.it
 
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Ryoda Ushitora
view post Posted on 3/2/2015, 18:26     +1   -1




Al posto di Moggi gli avrei come minimo sputato in un occhio e al diavolo tutto il resto! :.the:
 
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juvesteel 79
view post Posted on 4/2/2015, 20:20     +1   -1




caro moratti se pensi quale possa essere l'opinione che ha di te ogni tifoso bianconero be ti sbagli di grosso ..e' molto molto peggio di quello che pensi
 
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6371 replies since 30/3/2010, 15:55   217530 views
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