Un’intensa ultima domenica
Dopo nove mesi di sfide, il campionato 2008/09 arriva al capolinea. La Juventus chiude davanti ai propri tifosi ospitando la Lazio. Match senza effetti sulla classifica (bianconeri promossi in Champions, biancocelesti in Uefa), ma ricchissima di significati.
Intanto per la prima casalinga di Ciro Ferrara sulla panchina bianconera, a sette giorni dallo splendido esordio di Siena. Ma anche per il meritato tributo a Pavel Nedved, il giorno dopo l’annuncio del ceco di voler chiudere la lunga e felice parentesi bianconera.
A pochi giorni dal 24° anniversario della tragedia dell’Heysel, anche le 39 vittime verranno nuovamente ricordate da tutta la Juventus: con due striscioni sotto le curve, davanti ai quali i giocatori poseranno un mazzo di fiori prima del calcio d’inizio.
Alle 15 il fischio d’inizio dell’arbitro Peruzzo che darà il via alla sfida con la Lazio, quarta e ultima della stagione. L’occasione per i bianconeri per migliorare un bilancio che, tra campionato e Coppa Italia, ha visto un pareggio e due sconfitte.
Ecco alcuni numeri per seguire al meglio la sfida.
LA LAZIO IN TRASFERTA
Sette vittorie, un pareggio e dieci sconfitte. L’andamento della Lazio in trasferta è di poco inferiore a quello registrato in casa: 22 punti guadagnati su 50 complessivi. Uguale è invece la produzione offensiva, con il paradosso non abituale in Serie A di una squadra che – in caso di realizzazione di una rete nell’ultima gara a Torino – avrebbe un attacco migliore lontano dalle mura amiche.
Le sette vittorie fuori Roma sono arrivate nelle seguenti gare: Cagliari-Lazio 1-4, Torino-Lazio 1-3, Chievo-Lazio 1-2, Reggina-Lazio 2-3, Lecce-Lazio 0-2, Napoli-Lazio 0-2 e Genoa-Lazio 0-1. Curiosamente, i primi quattro successi risalgono al girone d’andata e in ogni gara ha sempre incassato gol, mentre nelle vittorie raccolte al ritorno la difesa è rimasta sempre imbattuta.
DELIO ROSSI
Delio Rossi approda alla Lazio nell’estate del 2005 con un contratto annuale, dopo avere cercato inutilmente di salvare l’Atalanta nella stagione precedente. Il bilancio della sua prima esperienza in biancoceleste è positivo, con il raggiungimento del sesto posto e la qualificazione in Coppa Uefa, cancellata dalle sentenze di Calciopoli.
Nel 2006/07, l’allenatore riminese riesce nell’impresa di guadagnare l’accesso ai preliminari di Champions League conquistando il terzo posto in campionato. Nel 2007/08 la Lazio non riesce a ripetere la brillante stagione precedente, i troppi infortuni e l’impegno in Europa risultano gravosi e la classifica finale ne risente con il raggiungimento di una deludente dodicesima posizione.
In questa stagione la Lazio parte benissimo, tanto da trovarsi persino da sola in testa alla quinta giornata. In seguito, il rendimento piuttosto altalenante non permette di confermare quanto di buono mostrato nel girone d’andata, dove aveva chiuso al settimo posto. La vittoria della Coppa Italia in finale contro la Sampdoria genera però straordinario entusiasmo, ritrovando il clima dei giorni del 2000, quando la Lazio conquistò il secondo tricolore della sua storia.
I GIOVANI BIANCOCELESTI
Sono ben 9 i giocatori della Lazio under 23 che in questa stagione hanno giocato in campionato. E’ la dimostrazione di come il presidente Lotito creda moltissimo nel progetto giovani. Il più “anziano” è Aleksandar Kolarov, serbo, 25 presenze e due reti (oltre a quella del momentaneo 0-2 contro di la Juventus in Coppa Italia), un bottino che ha già migliorato quanto fatto nella precedente stagione, la sua prima in Italia (24 partite e una rete realizzata).
Sono quattro i giocatori di 22 anni. Il portiere Nestor Fernando Muslera, uruguaiano, finora presente in 15 gare, anch’egli alla sua seconda annata a Roma. Il difensore Mobido Diakitè, francese, nove presenze nel 2008/09 e una rete realizzata. 19 le gare del compagno di reparto Stefan Andrei Radu, romeno, 19 apparizioni in campo. Mauro Zarate, argentino, protagonista di una straordinaria stagione, goleador della squadra con 13 gol, uno in meno di quanto aveva realizzato nel 2008 in Premier League, quand’era in forza al Birmingham.
Più giovane è il ventunenne Lorenzo De Silvestri, difensore romano, cresciuto nel vivaio della squadra: 20 le sue partite nell’attuale campionato, con molti elogi anche dalla critica internazionale che gli ha pronosticato un brillante futuro. Completano il panorama i pochi minuti di gloria conquistati dal ventenne ceko Libor Kozak, il diciannovenne Ettore Mendicini e il diciottenne Riccardo Perpetuini.
LA STORIA
La storia di Juventus-Lazio rivela che per i biancocelesti Torino è stata spesso fonte di sofferenze. Su 64 incontri in campionato, sono 40 i successi bianconeri, a fronte di soli 16 pareggi e otto sconfitte. In tre circostanze, il calendario ha voluto che fosse la gara di chiusura del campionato. Memorabile è quella giocata il primo giugno del 1967. I bianconeri guidati da Heriberto Herrera superano i biancocelesti col punteggio di 2-1, determinato dalle reti di Bercellino, Zigoni e da un rigore di Di Pucchio che accorciò le distanze. Contemporaneamente, l’Inter perse a Mantova e così la Juventus conquistò il suo tredicesimo scudetto proprio in extremis.
Nel 1993, la Juve guidata da Giovanni Trapattoni chiude la stagione in quarta posizione con un secco 4-1 sulla Lazio allenata all’epoca da Dino Zoff. La gara venne aperta da una rete degli ospiti di Diego Fuser dopo due minuti, ma già al quarto d’ora un rigore di Roberto Baggio e una rete di Gianluca Vialli capovolgono il risultato. A rendere più eclatante il divario ci pensarono ancora Roberto Baggio (sempre dal dischetto) e da un ex laziale, Paolo Di Canio.
Infine, nel 1997, una Juventus già Campione d’Italia matematicamente, saluta il pubblico e festeggia lo Scudetto numero 24. La sfida è a due volti. Il primo tempo è tutto dei bianconeri, con due reti di due gioielli giovani della squadra, Christian Vieri e Nicola Amoruso. Nella ripresa pareggiano i conti Pierluigi Casiraghi (bomber della Juve all’inizio degli anni 90) e Igor Protti.
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