| Se la difesa della Juventus deve far fronte a un’imponente emergenza, è l’attacco a non far dormire sonni tranquilli a Delio Rossi. Con 31 gol realizzati in 18 partite disputate, il pacchetto offensivo bianconero è secondo alle spalle della corazzata Inter, che ha segnato 32 volte. Proprio per questo motivo il mister biancoceleste ha catechizzato a dovere la propria difesa. Rossi ha preso con sè i quattro difensori che scenderanno in campo, vale a dire Lichtsteiner, Diakitè, Rozenhal e Radu, e li ha fatti muovere per circa un’ora alla ricerca della posizione migliore, aggredendo l’uomo e concentrandosi sulla punta centrale. Il resto della squadra ha lavorato a parte, i meccanismi offensivi sono ben oliati e il centrocampo formato da Dabo, Ledesma e Meghni sta ben interpretando le richieste del mister. Nessuno stravolgimento, quindi, rispetto alla formazione vista all’opera al Granillo di Reggio Calabria. L’unico cambiamento riguarda Lorenzo de Silvestri, tenuto in panchina per lasciar posto a Stephan Lichtsteiner. Lo svizzero si è completamente ripreso dai guai alla caviglia destra e, dopo un breve periodo di lavoro differenziato, il mister ha deciso di rispedirlo nella mischia. Confermato Meghni, sempre più a suo agio nel nuovo ruolo disegnatogli addosso da Rossi, le speranze di vittoria poggeranno nuovamente sulle spalle di Pandev, Rocchi e Zarate, apparsi in una forma strepitosa nell’ultima amichevole, disputata giovedì a Formello. A Torino sono consapevoli dei pericoli che quei tre possono creare e, a conferma di questo, arrivano le parole di Molinaro, terzino sinistro bianconero: «Sono tutti e tre molto forti: Rocchi è un giocatore da tenere d’occhio quando attacca la profondità, gli altri sono più solisti e giocano sull’uno contro uno. Dovremo essere bravi a bloccarli e provare a ripartire. Siamo consapevoli che la loro forza risiede nel tridente e ci stiamo preparando per affrontarli al meglio».
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